Il format digitale Olivetti Design Talks diventa un libro a testimonianza dell’immortalità del pensiero e dello stile Olivetti
Poter raccontare il patrimonio culturale Olivetti è sempre un’occasione per diffondere i valori di una realtà aziendale così importante e complessa, impossibile da presentare scollegata da aspetti storici, politici e sociali. Per questo motivo è nato il libro Caleidoscopio Olivetti, edito dalla casa editrice Allemandi, da pochi giorni nelle librerie.
La collana, a cura di Gaetano di Tondo, Direttore della Comunicazione e Relazioni Esterne di Olivetti e Presidente dell’Archivio storico Olivetti e del Professore Pier Paolo Peruccio, Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico di Torino e World Design Organization board member, raccoglie 39 interventi di grandi nomi tra designer, architetti, giornalisti, studiosi, imprenditori e manager, uniti dalla profonda conoscenza del pensiero e dello stile Olivetti.
Il libro ripercorre fedelmente gli undici incontri del format “Olivetti Design Talks” che nell’arco di un anno hanno contribuito a posizionare Olivetti nel mondo contemporaneo e ancora una volta come un’azienda leader e innovativa che ha costruito, nel tempo, un cammino unico al mondo: coniugando il concetto di produttività con quello di comunità e estetica.
Gli “Olivetti Design Talks” hanno creato un modello significativo in linea con il percorso di valorizzazione digitale del patrimonio archivistico che ha dato il via a successive iniziative in phygital come l’evento alla Rinascente di Torino e quello all’interno della prestigiosa sede del Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai.
Tra gli interventi più significativi, a supporto del principale intento del libro, collocare cioè Olivetti come un’impresa che esiste soprattutto a vantaggio della collettività, troviamo quello di Emanuele Cappelli, Designer e CEO Cappelli Identity Design, che a proposito della macchina per scrivere Lettera 22 che definisce un oggetto speciale, lo annovera come un prodotto iconico per il mondo del design per due principi di primaria importanza: la portabilità e l’usabilità. Nata nel periodo storico dal boom economico del dopoguerra anticipa l’arrivo della «società liquida» teorizzata da Zygmunt Bauman proprio per la sua capacità di anticipare i tempi, adattandosi continuamente alle esigenze del tempo che cambia.
Si può dire in sostanza che il ruolo del designer all’interno di un contesto aziendale deve porre al centro le persone, i loro bisogni. La creatività è a loro servizio e – come scrive Gaetano di Tondo (VP, Institutional & External Relations Director Olivetti) nell’introduzione del libro – è un impegno quotidiano, un’interazione complessa. Tradurre questa esperienza storica in forme attive di imprenditoria giovane, significa anzitutto creare occasioni di conoscenza della storia di un territorio e di interlocuzione con le fonti storiche secondo un approccio interdisciplinare.
Tra gli interventi pubblicati troviamo i nomi di:
Chiara Alessi, Daniele Boltri, Lucia Borromeo, Michele Cafarelli, Antonio Calabrò, Emanuele Cappelli, Alessandro Colombo, Beniamino De’liguori Carino, Andrea Dotti, Luciano Galimberti, Lala Hu, Enrico Loccioni, Giuseppe Lupo, Antonio Macchi Cassia, Pierantonio Macola, Davide Maffei, Walter Mariotti, Stefano Mirti, Carlo Olmo, Antonio Pace, Patrizia Paglia, Marco Peroni, Pierpaolo Perotto, Giuseppe Rao, Guido Saracco, Maria Alessandra Segantini, Stefano Sertoli, Srini Srinivasan, Marco Succio, Matteo Taglienti, Elena Testa, Carlo Torchio, Matilde Trevisani, Clino Trini Castelli, Roberto Tundo, Paolo Verri, Carlo Vinti, Jan-Christoph Zoels, Cino Zucchi.